Ciao Anna e congratulazioni per la tua recentissima nomina a membro Wuca.
Possiamo dire che questo tuo incarico è il riconoscimento di una lunga e variegata esperienza nel mondo del ciclismo.
Dopo tanti anni di esperienza maturati sulle strade di tutto il mondo, passando dai velodromi agli autodromi, dalle strade asfaltate, alle strade bianche, nel mondo dell’ultra cycling sono una delle cicliste con esperienza pluriennale.
Sono anni che, con la mia grande amica rivale Seana Hogan, mi trovo a discutere e confrontarmi sulle nuove opportunità e possibili soluzioni nel nostro mondo, alla luce del cambiamento che stanno avvenendo sia nel mondo delle lunghe distanze, come le gare di più giorni, che nelle 12 e 24 ore.
Ti riferisci allo studio ed impiego di nuovi materiali e di nuovi software?
Le nuove tecnologie oggi permettono di ottenere prestazioni migliori grazie ad allenamenti mirati, basati sui misuratori di potenza, guarniture ovali, ultra leggerezza dei componenti….
ma non solo. Alimentazione ed integrazione odierne, sono ben lontane dai primi Boule d’Or, dove i ciclisti mangiavano bistecche e come eroi greci si lanciavano nelle notti del Velodrome d’ Hiver, in una Parigi che guardava attonita questi gladiatori su due ruote. Uno tra loro? Il grande leone delle Fiandre, Fiorenzo Magni, che con la distanza di km 860.609 vinse l’edizione del 1950.
Nell’era digitale anche le regole saranno da migliorare, adeguandole a questa continua evoluzione, così come sarà necessaria l’implementazione della comunicazione.
Dovranno essere utilizzati tutti i canali possibili, in modo da far appassionare sempre più ciclisti alla nostra incredibile disciplina.
Un sogno nel cassetto?
Come dice già oggi il nostro presidente Marc Poland, il più bel sogno che si possa realizzare sarà quello di vedere una gara di Ultracycling alle olimpiadi.
Parliamo adesso dei tuoi progetti e degli obiettivi per il 2022?
In questo anno agonistico ho nel mirino un tentativo di record di 1000 km all’interno di un velodromo. Sono velodromo addict? Si, forse si. In quell’anello, tra quelle due righe nera e rossa riesco ad esprimere ciò che sono: Anna. La pista non perdona, mai. Chiede tantissimo, fisicamente e mentalmente. Da anni la mia attività ha come vero fine ultimo i miei
bambini farfalla, per i quali corro e cerco di raccogliere fondi.
Se quest’anno mi vedrete sulla linea di partenza, l’obiettivo sarà “macinare” chilometri, fare esperienza, conoscermi sempre più profondamente per poter arrivare al tentativo di record, che sarà in settembre a Novo Mesto in Slovenia, nella migliore condizione possibile.
Allora un grande in bocca al lupo e grazie ad Anna.
di Paolo Pistelli