Confident – il gregario silenzioso

UIC

Le parole sono importanti.
E ce n’è una in inglese che adoro: Confident.
Ossia letteralmente confidente, fiducioso, sicuro di sé

Per chi è sportivo, anche amatoriale non serve essere olimpionici, “confident” è più che un aggettivo. E’ uno stato d’animo, è il giorno giusto, è il frutto di ore ore ore e ore di allenamenti (practice, practice, practice…), è quando gli astri si allineano e ti illuminano. E’ il tuo giorno, è il tuo momento.
E’ quando le gambe girano talmente bene che non ti sembrano neanche le tue, è quando ti senti davvero come se potessi fare tutto: non soffri in salita, meni in piano, sei sicuro e veloce in discesa. La macchina è oliata alla perfezione e tutti gli ingranaggi si muovono con sincronismo perfetto. E tu sei parte di tutto questo.

Nell’ultracycling questo stato di fiducia in se stessi, che a volte sfocia in una
inopportuna sfrontatezza, di solito dura qualche ora, mezza giornata se si è
fortunati.

Poi questo momento d’oro, queste sensazioni paradisiache di poter far tutto e in qualsiasi modo, poco a poco svanisce. Arriva quel dolorino, quel fastidio allo stomaco, alla schiena, al culo, al collo, alle mani, ai piedi, al quadricipite, al mignolo destro, all’orecchio, alla milza, al sopracciglio… sì, durante una gara di ultracycling prima o poi ti farà male ogni singolo centimetro del tuo corpo.

Oppure il tuo stato di grazia finisce all’improvviso rischiando di cadere proprio quando eri al massimo della tua sicurezza. Di solito in discesa. Di solito rischiando davvero molto di farti male.

Comunque sia, finirà.

L’ultracycling è un altro mondo. Sfugge a qualsiasi regola, a qualsiasi logica. Ti devi reinventare di continuo.
Ti puoi sentire illuminato dalla luce divina, goditi il momento, ma non pensare che durerà molto.
Ti puoi immergere in fantastiche sensazioni, ma devi essere sopratutto
consapevole che se ne andranno, e poi ritorneranno anche eh… E se ne andranno di nuovo, e ancora più velocemente.
Non ti sedere sugli allori, non pensare che visto che stai bene è andata.

L’ultracycling finisce un metro dopo il traguardo.
Prima lo impari meglio è.

Il Gregario Silenzioso

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